Intolleranze al glutine: ecco i (veri) numeri in Italia

Oggi sappiamo tutti che l’ingestione di cibi contenenti glutine può scatenare, in alcuni soggetti, uno spettro di disturbi piuttosto ampio. Alcuni di essi hanno una eziologia meno chiara, in parte analoghi a quelli legati alla sindrome dell’intestino irritabile, con la quale la celiachia veniva confusa fino a qualche anno fa.

La sensibilità al glutine è, tuttavia, da distinguere dalla celiachia.

Si tratta di un disturbo in genere diagnosticato in pazienti per lo più adulti, che riferiscono problematiche soprattutto a carico dell’intestino.

Purtroppo, le stime parlano chiaro: si calcola che questa sensibilità al glutine sia addirittura più diffusa - e di parecchio per altro - della celiachia.

Tuttavia, tra false notizie e stime non del tutto confermate, i numeri di questo disturbo raccontano di un problema in continuo aumento, che andrebbe affrontato proprio partendo dalla diffusione delle giuste informazioni.

 Celiachia e sensibilità al glutine: ecco i dati reali

Per reperire le giuste e corrette informazioni sulla celiachia e la sensibilità al glutine non si può fare a meno di attingere alla fonte più autorevole che esiste nel campo: il Ministero della Salute.

I casi di celiachia diagnosticati nel nostro Paese sarebbero, secondo i dati forniti dalla Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia Anno 2017 del Ministero della Salute italiano, ben 206.561, con un aumento in crescita di circa 10.000 diagnosi all'anno. Di questi un numero pari a 145.759 è rappresentato da donne, 60.802 invece da uomini.

Il sistema immunitario delle donne, per ragioni ancora non del tutto chiare, sarebbe dunque maggiormente predisposto ad attacchi di celiachia e sensibilità al glutine.

A distanza di anni da questa stima, le cose non sembrano migliorate affatto, anzi.

L’incremento rasenta la soglia del 10% e la fascia di età in cui si registrano più casi di celiachia è quella tra i 20 e i 40 anni. Diversamente da quanto si possa immaginare dunque, non vi sarebbe un nesso tra aumento dell’età ed incidenza dei casi di disturbi da consumo di alimenti contenenti glutine.

La tesi della predisposizione genetica poi non meriterebbe consenso.

Sempre analizzando le stime inerenti celiachia e sensibilità al glutine, la regione italiana più colpita sarebbe - per ragioni non del tutto chiare - la Lombardia, dove sono segnalati più di 40.000 casi. Seguono il Lazio ed Emilia Romagna, mentre il Molise sarebbe la regione nella quale sono stati registrati meno casi diagnosticati.

Il problema, come si vede, è molto più grave di quanto si pensi.

Urge, prima di ogni altra cosa, una buona informazione, la diffusione di notizie, consigli e segnalazioni davvero credibili ed utili, che possano rappresentare una guida attendibile per tutti i consumatori.

Né l’allarmismo né l’indifferenza di certo aiutano, in questo come un po’ in tutti i casi.