Allergie alimentari: esistono batteri che le favoriscono/combattono?

Le allergie alimentari, risposta anomala del sistema immunitario a uno o più alimenti o componenti degli alimenti, sono negli ultimi anni molto più ricorrenti e frequenti di quanto si potesse immaginare. L’allergene, ossia la sostanza che scatena questa risposta abnorme da parte del nostro organismo, è nella quasi totalità dei casi una proteina.
Il 90% delle allergie alimentari trova origine in alcuni alimenti in particolare.

Tra questi: latte vaccino, arachidi e altra frutta secca, uova, soia, cereali, pesce e crostacei.

Allergie alimentari: i primi passi verso la soluzione definitiva

Le allergie alimentari sono più pericolose e decisamente più difficili da gestire rispetto alle intolleranze, e questo perché la sostanza a cui si è allergici non sempre si presenta in forma isolata ma può trovarsi più o meno velatamente nascosta nei cibi che consumiamo quotidianamente, per questo è consigliabile un'alimentazione a base di prodotti senza glutine.
Stando ai dati e alle statistiche ogni anno condotte sulla popolazione, sembra che più diffusamente le allergie alimentari compaiano nei primi dieci anni di vita, periodo in cui ha luogo lo sviluppo del sistema immunitario. In altri casi, invece, esse si scatenano già nei primi mesi di vita, più precisamente durante l'allattamento, per effetto della risposta immunitaria dell’organismo alla presenza della proteina presente nel latte materno.

Ebbene, a parte l’attenzione scrupolosa verso la scelta dei cibi, sembra che sia necessario prestare molta attenzione anche alla possibile presenza di alcune specie batteriche in grado di favorire la comparsa delle allergie alimentari o, al contrario, di proteggere dalla loro insorgenza in particolare i più piccoli.

Allergie alimentari: le specie batteriche in grado di influire sulla risposta immunitaria

Lo ha scoperto un’importante ricerca finanziata dal nostro Ministero della Salute e dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases USA: nella composizione del microbiota intestinale composta da milioni di batteri che colonizzano il nostro intestino, sussisterebbero differenze significative, specie nei bambini affetti da allergie alimentari.

Una ricerca che ora potrà aprire la strada a cure rivoluzionarie e innovative.

Su esse sono già in corso studi da parte della stessa università.

È attraverso trapianti di microbiota su animali che sono state individuate specie batteriche in grado di favorire la comparsa della malattia o di proteggere il bambino dall’insorgenza di un’allergia alimentare. Capire come funziona questa comunità batterica potrebbe quindi permettere di migliorare la propria salute partendo dall’assunzione di cibi “funzionali” arricchiti, ad esempio, con i probiotici ricchi di lattobacilli e bifidobatteri che, una volta assunti attraverso il cibo, vanno a posizionarsi nella mucosa intestinale contribuendo al ripristino dell’equilibrio del microbiota.

Sembra al momento esista un particolare ceppo di "lactobacillus gasseri", dotato di proprietà antinfiammatorie utili a contrastare le intolleranze e allergie alimentari, questo stando alle risultanze emerse dagli studi condotti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

Staremo a vedere, intanto, come si vede la questione delle allergie alimentari resta sempre sotto i riflettori e nuovi spiragli di luce si intravedono sull’orizzonte.