Possiamo "disattivare" la celiachia? Ecco cosa dice la scienza

Alcuni ricercatori, precisamente quelli della Stanford University, a seguito di numerosi e lunghi studi condotti sulla celiachia, potrebbero aver trovato un "interruttore" di natura chimica in grado di bloccare il disturbo. I risultati sono stati pubblicati nel Journal of Biological Chemistry.

Ecco una buona notizia per tutti i celiaci: usando determinati farmaci sarebbe dunque possibile "disattivare" la celiachia.

Gli eventuali risvolti della scoperta

La celiachia è un disturbo alimentare che colpisce circa l'1% della popolazione negli Stati Uniti.

Ciò equivale ad almeno 3 milioni di cittadini statunitensi che convivono loro malgrado con questo problema e con i suoi sintomi innescati dal consumo di glutine, una proteina spesso presente nel frumento, nell'orzo e nella segale e in alcuni medicinali e integratori, nonché negli alimenti, nelle vitamine e nei prodotti cosmetici come i balsami per le labbra e rossetti contenenti questa proteina.

Attualmente, non ci sono terapie per la celiachia.

Una volta diagnosticata, l'approccio comune è quello di attenersi semplicemente a una dieta priva di glutine. Una nuova ricerca, tuttavia, come anticipato, farebbe un passo in più, identificando un "interruttore".

A trovare questa grandiosa possibile alternativa al problema celiachia sono stati degli scienziati guidati da Chaitan Khosla, un professore alla Stanford University in California.

 

Come funzionerebbe l’interruttore della celiachia?

È noto che il meccanismo alla base della celiachia coinvolge un enzima chiamato transglutaminasi 2 (TG2), che regola il glutine all'interno dell’intestino.

Questo enzima provoca una risposta autoimmune.

In uno studio del 2012, i ricercatori guidati dal Prof. Khosla hanno scoperto come disattivare questo enzima, avvicinandosi così sempre di più alla definizione di un trattamento.

Il Prof. Khosla e il team sembrano aver trovato un altro enzima, non presente in natura, bens’ chimico, che ricrea il legame disolfuro, così da poter disattivare indirettamente la TG2. Questo enzima, stando a studi condotti, sarebbe in grado di spingere la TG2 fuori dalle cellule contrastandone il potere.

 

I ricercatori hanno ora, sulla scorta di questi dati emersi, iniziato a esaminare i farmaci esistenti che potrebbero essere in grado di veicolare questo "interruttore" appena scoperto.

Studi precedenti condotti su topi hanno dimostrato che la mancanza di TG2 non ha alcun effetto collaterale, quindi gli scienziati sperano che il suo blocco negli esseri umani possa essere una strada giusta per il trattamento della celiachia.

 

E se gonfiore addominale, crampi, sensazione di pienezza, diarrea cronica/ stipsi, meteorismo e flatulenza avessero i giorni contati? Siamo probabilmente ancora lontani da una soluzione definitiva ma molto già si sta facendo.

La ricerca scientifica si muove davvero a grandi passi e tra qualche anno, chi lo sa, magari il problema sarà risolto una volta per tutte.

Intanto abbiamo tutto quello che ci occorre per vivere con serenità il problema della celiachia, a cominciare da tutti gli alimenti già pronti e gli ingredienti possibili per le preparazione domestiche, senza più nessun limite.

Se questa non è evoluzione in campo alimentare!!