Latte senza lattosio: come scegliere il migliore per i nostri figli

Disturbi digestivi, crampi addominali, meteorismo, difficoltà a perdere peso sono solo alcuni dei più comuni sintomi legati all’intolleranza al lattosio.

Per tutti coloro che soffrono di questo disturbo, il latte vaccino rappresenta di certo un tabù e l’unico modo di consumarlo consiste nello sceglierne uno privo appunto di questo zucchero naturalmente presente nel latte animale. Tra le tante opzioni che il mercato, come sempre molto generoso, ha messo a disposizione di un pubblico sempre più vasto di consumatori interessati, vi è la versione ad alta digeribilità, quasi totalmente priva di lattosio.

Tuttavia, molte mamme e tanti papà attenti alla salute dei propri figli, affetti da intolleranze alimentari, si pongono centinaia di interrogativi:

- Ma com’è fatto questo latte?

- Dal punto di vista nutrizionale è realmente equivalente al latte vaccino o è preferibile scegliere altre bevande sostitutive?

- Esso rappresenta davvero una valida alternativa o si tratta di un mero palliativo?

Si tratta di domande assolutamente lecite, alle quali cecheremo, di seguito, di dare risposta.

 

Latte ad alta digeribilità: come è fatto

Il latte ad alta digeribilità, o HD, è ormai il latte senza lattosio più consumato comunemente da molti di noi. Si tratta di un prodotto che, fino a qualche tempo fa, non era facile reperire in commercio.

Oggi lo si trova facilmente anche in tutti i banchi dei supermercati.

Il processo produttivo che ne è a monte procede da un complesso di tecniche mirate a rendere la bevanda vaccina digeribile anche agli intolleranti.

Le tecniche produttive per ottenerlo sono le seguenti:

  • Idrolisi del lattosio: è il metodo più utilizzato. Partendo dal latte intero si riduce il tenore del lattosio tramite l’azione di alcuni enzimi selezionati.
  • Metodo a filtrazione: esso prevede di isolare, grazie a dei filtri a membrana composti da piccoli fori quasi impercettibili, specifiche componenti del latte, tra le quali appunto il lattosio, senza però alternare minimamente le caratteristiche organolettiche del latte.

 

Latte vaccino e latte HD: cosa dal punto di vista nutrizionale?

Andiamo a sindacare un’altra delle preoccupazioni principali che affliggono i genitori di tutto il mondo alle prese con la scelta del latte da dare ai propri figli intolleranti: il bagaglio nutrizionale del latte senza lattosio.

Ebbene, stando a diversi studi più e meno recenti condotti in materia, sembra che non vi sia nessuna differenza tra il latte “classico” e il latte senza lattosio. Di converso, sembra addirittura che, anzi, con il processo di idrolisi del lattosio si vadano a formare dei composti chimici “buoni” che aiutano la crescita della flora intestinale.

 

Latte senza lattosio o bevande sostitutive?

L’unica cura che funzioni davvero in caso di intolleranza al lattosio accusata dai nostri figli è una dieta orientata all’eliminazione di questo zucchero, per il tempo che si renderà necessario.

Questa scelta obbligata potrebbe creare delle carenze di nutrienti per l’organismo, primo fra tutti il calcio di cui il latte “convenzionale” è per sua natura ricco.

Ebbene, avendo i nostri figli bisogno di calcio, è fondamentale riuscire a compensarlo in altri modi.

Il latte senza lattosio sembra essere tra i sostituti più efficaci in quanto non perde la presenza di un minerale così importante come il calcio.

Anche le bevande sostitutive sono spesso arricchite di calcio: mentre il latte ad alta digeribilità, però, ne è privo in maniera naturale, tutti i tipi di latte vegetale, come il latte di cocco, di riso, di avena, pur essendo ricchissimi di altri importanti nutrienti, sono poveri in calcio.

Ecco che, in nel caso si voglia optare per queste bevande vegetali sostitutive da dare ai nostri figli, il consiglio è quello di preferire quelle addizionate con calcio.