Celiachia o gluten sensivity? Facciamo chiarezza

Celiachia, intolleranza al glutine, allergia al glutine … si sente parlare tanto di questi fenomeni ma sono davvero in pochi a conoscerne il reale significato.

Come se lo scenario non fosse sufficientemente confuso, a questi si va ad aggiungere, da qualche anno a questa parte, un altro eufemismo: la gluten sensitivity (sensibilità al glutine).

Da alcuni considerata una sorta di celiachia, da altri un’allergia, da molti altri ancora un qualcosa di diverso … c’è da chiedersi dunque: che cos’è realmente?

Che cosa NON è la gluten sensivity

Prima di dire che cosa di fatto sia la gluten sensivity, si fa prima a chiarire che cosa NON è.

Dunque:

  1. Non è celiachia: questa negazione è confermata dal fatto che non c’è atrofia dei villi intestinali, non esiste una risposta anticorpale specifica, così come non c’è alterazione della permeabilità intestinale. Anche dalla biopsia intestinale eseguita in chi soffre di gluten sensitivity emerge un’infiammazione della mucosa e non un’atrofia od un appiattimento dei villi intestinali, cosa che, invece, ha luogo nel caso della diagnosi di celiachia.
  2. Non è una patologia a base autoimmune.
  3. Non è allergia al grano: stando a diversi studi condotti in materia, non è mai emersa alterazione significativa degli anticorpi.

Non è un caso che, oggi, la diagnosi di questa condizione sia una diagnosi di esclusione.

Non si è ancora, infatti, giunti alla piena e conclusiva definizione dei parametri genetici, immunologici e clinici della malattia in questione.

Alla diagnosi della gluten sensivity si giunge dunque solo escludendo sia la celiachia che l’allergia al grano. Che cos’è dunque questa condizione?

Per comprenderlo, bisogna considerare la sintomatologia ad essa correlata.

Gluten sensitivity: sintomi e analogie con la celiacia

Quando, in occasione dell’ingestione di glutine siamo in presenza di sintomi in buona parte analoghi a quelli della celiachia e della sindrome da colon irritabile, ma non c’è atrofia dei villi intestinali né risposta autoimmune dell’organismo, è possibile ritenere di essere vittime della gluten sensitivity.

Il quadro sintomatologico associato a questa condizione è caratterizzato infatti da: gonfiore, sonnolenza, stipsi, dolori addominali, diarrea, cefalea, spossatezza, mancanza di appetito, ect.

Recenti studi hanno dimostrato che, mentre nel caso della celiachia siamo ci troviamo di fronte ad un’alterazione sia dell’immunità innata che di quella adattativa - dove per quest’ultima si intende quella dovuta alla risposta dell’organismo ad un agente esterno - chi soffre di gluten sensitivity ha solo un difetto dell’immunità innata.

Un’altra differenza tra gluten sensivity e celiachia consiste nel fatto che, in presenza della seconda, i danni e le conseguenti reazioni fisiologiche del corpo possono manifestarsi dopo tanto tempo, in alcuni casi addirittura dopo anni.

Stessa cosa, invece, non si verifica nel caso della gluten sensivity, condizione questa che fa emergere le problematiche subito.

 

Sulla sensibilità al glutine non ci sono dunque ancora dati precisi.

Tuttavia, si stima che il numero di chi ne soffra sia largamente superiore a quello dei celiaci.

Si tratta di dati allarmanti che rendono indifferibile intervenire per tempo, sia a livello individuale che sociale, con appropriate campagne informative e strumenti di prevenzione e di controllo adeguati.