Le 4 farine ingannevoli spacciate come senza glutine

  • Possiamo fidarci davvero delle farine etichettate sul mercato come senza glutine?
  • Realmente tutte quelle spacciate come adatte ai celiaci sono permesse in una dieta gluten free?

Sulla questione si dice davvero di tutto e di più, tra miti, realtà e false credenze è giunta l’ora di fare un po’ di chiarezza. Sì, perché il rischio di fare confusione, per tutti i consumatori, è dietro l’angolo.

Giova rammentare dati alla mano, a solo titolo informativo, che tra tante persone che acquistano i prodotti senza glutine per curiosità o per mera preferenza, vi sono i destinatari privilegiati di questi prodotti: gli individui affetti da celiachia appunto, ai quali una sia pur piccola confusione può costare anche molto cara.

Al fine di dissipare ogni ragionevole dubbio, faremo prima a proporre una breve lista di farine proibite, quelle cioè contenenti, con certezza, glutine e che invece, troppo spesso, vengono considerate “lecite” e dunque passibili di essere consumate anche dai celiaci.

1. Farina di kamut

Con il nome commerciale di “kamut” ci si riferisce al Triticum khorasan, un frumento di origini orientali molto antico, che, proprio in quanto frumento, appunto possiede certamente glutine.

Attenzione dunque alle ricette e ai preparati già pronti che prevedono kamut.

Non facciamoci confondere dal termine “alternativo”.

2. Farina di segale

La farina di segale contiene glutine e quindi va esclusa dalla dieta gluten free.

Trattasi dell’ingrediente principe dei pani scuri, molto utilizzati nell’Europa del Nord ed oggi approdati con successo anche sulle nostre tavole.

Il gusto è ottimo, ma trattasi di farina con glutine pericolosa per chi deve scendere a compromessi con la celiachia.

3. Farina di frumento

Per chiarezza e al fine di evitare possibili incomprensioni, è doveroso precisare che tutte le farine di frumento, quindi quella di grano tenero, quella di pane duro, la zero (0), la doppio zero (00), la farina tipo 1, ect. contengono glutine e vanno dai celiaci assolutamente evitate.

4. Farina di farro

Spesso erroneamente proposto erroneamente tra le scelte gluten free, il farro contiene glutine in misura in tutto e per tutto eguale a quella contenuta nel frumento.

Questa farina va dunque evitata, così come è da evitare di consumare il farro intero (comunemente in uso nella preparazione, in particolare, di minestre varie, zuppe “dell’orto”, minestroni e insalate di cereali).

Come riconoscere l’inganno

Posto ciò, è lecito chiedersi: come fare a non cadere in inganno?

E’ semplice. Il primo accorgimento è quello di verificare che i produttori siano affidabili, quindi, in grado di garantire meccanismi di scelta delle materie prime e tecniche di lavorazione frutto di un'accurata e attenta ricerca anche in fatto di celiachia.

La sensibilizzazione dei consumatori finali parte proprio, a monte, dalla qualità e la professionalità dei produttori. A farla da padrona è già, di per sé, una grande confusione, spetta a questi dunque ultimi dissiparla ragionevolmente sensibilizzando i consumatori ad una dieta corretta e genuina.

Un’alimentazione equilibrata, attenta e “sicura” è, infatti, il primo passo per una vita più sana.

Stiamo dunque attenti e vigili, sempre.