Celiachia e OGM: che non sia colpa del grano moderno?

Esiste una correlazione tra la celiachia, la sensibilità al glutine e le modificazioni che il grano moderno ha subito in agricoltura?

La domanda è più che legittima, visto che è ormai ampiamente conclamato come, in questo settore, siano stati concepiti decenni fa accorgimenti più disparati finalizzati a rendere le coltivazioni più resistenti e produttive. Secondo il professor Luciano Pecchiai esperto di Alimentazione e Medicina Naturale, nonché primario patologo dell'Ospedale dei Bambini "Vittore Buzzi" di Milano, la diffusione della celiachia e dell’intolleranza al glutine, disturbi questi ormai diffusi in maniera sempre più capillare, sarebbe senza dubbio alcuno da ricercare nel frumento moderno.

La ricerca prende le mosse da un dato preciso: come mai per millenni le popolazioni antiche, che ci hanno preceduto, hanno consumato tranquillamente ed abbondantemente grano, senza manifestare simili intolleranze?

Un confronto tra passato e presente: celiachia e mutamento del grano

Lo studio menzionato ha preso in esame innanzitutto le caratteristiche del grano: un tempo esso presentava un lungo fusto mentre, via via nel tempo, esso è venuto a subire una modificazione genetica, compiuta su questo cereale intorno agli anni settanta tramite l’uso di cobalto radioattivo, al fine di semplificarne la coltivazione e la raccolta.

Questo intervento ha stravolto completamente l’aspetto del grano.

L’obiettivo è stato raggiunto: il fusto del frumento non si piega più facilmente a terra a causa del vento e della pioggia. E’ verosimile che tale modificazione abbia agito anche su una frazione proteica contenuta nel frumento, la gliadina: trattasi della proteina la cui digestione darebbe origine alla sostanza responsabile del malassorbimento intestinale tipico della celiachia. 

Potrebbe dunque esistere, alla luce di quanto chiarito, una correlazione tra la celiachia, sensibilità al glutine e grano moderno.

Ovviamente, lo studio è ancora in fase di definizione completa, ma i dati sono significativi e parlano da sé.

Seguire una dieta vegetariana può dunque danneggiarci?

Posto che il grano moderno è sicuramente responsabile di problemi di celiachia e sensibilità al glutine accusati da molti individui, c’è da chiedersi se seguire una dieta vegetariana quando si soffre di questi disturbi possa rivelarsi distruttivo, anziché andare a favore della nostra salute.

I medici di tutto il mondo consigliano di consumare infatti cereali, ma, per molti, sembra impossibile farlo.

Seguire una dieta che sia vegetariana e al tempo stesso senza glutine è, invece, possibile, bisogna solo riporre attenzione nella scelta dei prodotti che si intendono acquistare.

Meglio evitare, ad esempio, alcuni alimenti vegetariani, specie se precotti o misti, che possono a nostra insaputa contenere glutine.

Chi è celiaco può ripiegare su cibi tipici della nostra dieta mediterranea, che ha una spiccata matrice vegetale, preparati però con farine alternative, o con riso, classici prodotti questi un tempo esclusivi della cucina orientale, entrati oggi a far parte a pieno titolo anche della nostra.

Il fenomeno della celiachia, come si vede, sta facendo eco tra le fila di studiosi, medici e nutrizionisti.

Questo disturbo non può più passare inosservato e si tenta di scoprirne cause, predisposizioni e possibili accorgimenti per una vita più serena … priva di limiti e privazioni.