Vaccino si, vaccino no: il problema della celiachia tra scetticismo e dubbi

Circa il 79% della popolazione mondiale pensa che i vaccini per prevenire malattie siano sicuri e il 92% dei genitori afferma che i propri figli sono stati vaccinati: ecco cosa emerge da un sondaggio condotto su 140.000 persone in 140 paesi. Il vaccino contro la celiachia, al momento, non esiste, lo sappiamo, ma il fatto che la popolazione nutra fiducia nella medicina è già un ottimo segno.

Il Regno Unito, che è sempre stato il paese che di più si fida dei vaccini rispetto alle altre nazioni europee, inizia a nutrire qualche remora e una persona su 10 afferma di ritenere che non siano sicuri.

Perché ancora tanto scetticismo?

Le nazioni ad alto reddito sembrano più scettiche nei confronti dei vaccini in generale e di quello per la celiachia in particolare.

Se è vero che a livello mondiale la fiducia è alta, stessa cosa non si può dire per l’Europa.

La Francia è il paese con il minor grado di fiducia in ordine alla sicurezza dei vaccini, mentre paesi come il Bangladesh, l’Ecuador e l’Iran sono quelli in cui questi presidi vengono ritenuti più importanti.

In Europa la diffidenza aumenta.

La ragione di tale diffidenza, difficile da misurare, ma certamente manifesta anche e soprattutto tra i media - visto che i social diventano sempre più influenti nella nostra vita - è da imputare in primis alla presenza di controindicazioni che certamente ogni vaccino di per sé possiede.

Questo è più che normale, se si pensa che anche i vaccini somministrati ai neonati per tutelarsi da malattie come rosolia ed altre, possono occasionare variazioni della temperatura e febbre.

Tuttavia, il bene da tutelare in questo caso è più grande.

 

Vaccino anti-celiachia: utopia o realtà?

Per quello che riguarda, nello specifico, il vaccino utile a contrastare la celiachia, nel buio più totale inizia ad affacciarsi alla realtà uno spiraglio di luce. Gli studi e le ricerche aumentano, già preceduti da ottimi protocolli per la diagnosi precoce della celiachia.

Molti pazienti celiaci sono in trattamento in alcuni paesi come Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. Vari test vengono condotti per la verifica dell’efficacia di questo vaccino e tanti altri sono in work in progress.

Questo è molto importante, ma lo è ancor più la fiducia da parte della popolazione, perché, quando verrà confermata la bontà di un vaccino di fatto utile a contrastare la celiachia, sarà necessaria la piena collaborazione da parte di tutti, quindi, dei cittadini.

 

Sta di fatto che la comunità tutta dovrebbe essere fiduciosa e, in attesa dalle prime conferme ufficiali, non resta dunque che sperare davvero che la sperimentazione di terapie alternative possa produrre i risultati desiderati.