Gluten free: quando e come acquistare prodotti senza glutine

Non tutti sanno che il marchio gluten free dovrebbe identificare i prodotti che non contengono glutine in maniera certificata.

Per i soggetti celiaci acquistare tali prodotti non è una possibilità, bensì una necessità, perché la dieta che esclude questa proteina, che appunto scatena i sintomi della celiachia nei soggetti predisposti, è l'unica terapia possibile. La dieta senza glutine, però, è anche adottata da consumatori non celiaci in quanto ritenuta impropriamente “dotata” di capacità dimagranti che in realtà non esistono.

Tutti dovrebbero essere in possesso delle informazioni inerenti la natura e le caratteristiche dei prodotti senza glutine. Fermo restando ciò, può risultare utile conoscere quando e come acquistare questi prodotti.

Come individuare i prodotti "gluten-free"?

Acquistare i prodotti senza glutine presuppone in primis di apprendere come farlo.

Questi riportano infatti in etichetta la dicitura "senza glutine" o "gluten free".

Alcuni produttori scrivono in etichetta "da ingredienti privi di glutine": cosa significa esattamente?

In realtà con questa dicitura essi intendono riferirsi al fatto che non possono garantire eventuali contaminazioni esterne nel prodotto finito.

Non tutti sanno infatti che i prodotti gluten free devono possedere un contenuto in glutine non superiore a 20 ppm (parti per milione), limite questo che assicura non solo l'assenza di glutine dal prodotto finito, ma anche la non avvenuta contaminazione durante tutto il processo produttivo.

 

Alimenti senza glutine: a quali prestare attenzione?

La nostra dieta mediterranea, conosciuta ed invidiata in tutto il mondo, è ricca di un’ampia varietà di cibi naturalmente privi di glutine che consentono di seguire una dieta per celiaci perfettamente equilibrata dal punto di vista nutrizionale e per altro fatta di quegli alimenti collocati ai primi posti della piramide alimentare.

Tra questi:

  • alcuni cereali (riso, mais, miglio, amaranto, teff, sorgo, quinoa);
  • legumi;
  • frutta e verdura;
  • carne;
  • pesce;
  • formaggi.

Bisogna, però, fare molta attenzione a come sono stati preparati gli alimenti.

Non basta, infatti, che essi siano naturalmente privi di glutine, ma occorre altresì verificare che nel processo produttivo non ci sia stata contaminazione di glutine, sostanza questa che funge per altro da ottimo addensante che si può trovare nascosto in moltissimi cibi.

Solo a titolo di esempio: i dadi, la polverina che ricopre i salami, i formaggi, le minestre pronte e tutti i cibi precotti di gastronomia che possono contenere tracce di glutine impiegato appunto come addensante.

I cereali che i celiaci non dovrebbero mai consumare si trovano in tantissimi prodotti alimentari ed il rischio di contaminazione accidentale è molto presente nel corso dei processi di lavorazione.

 

Per questo motivo l'Associazione Italiana Celiachia (AIC) ogni anno pubblica un prontuario, una guida con un elenco di prodotti risultati idonei al consumo da parte del soggetto celiaco, nonché quelli comunque adatti al consumo da parte del soggetto celiaco in quanto il glutine eventualmente presente è sempre inferiore a 20 ppm.